Palazzo della Comunità
Palazzo della Comunità di Cittaducale, affiancato dalla Torre Civica, venne restaurato dal Vignola e nel XVI secolo ospitò la duchessa Margherita d’Austria.
Scopri di piùEdificata verso la fine del quattrocento e ristrutturata a seguito del terremoto del 1703, la chiesa è caratterizzata da una facciata in stile gotico-romanico di tipo abruzzese, con un rosone centrale e tre portali. Interessanti sono il coro in noce e i finti arazzi con scene bibliche. All’interno si trova la Cappella del SS. Sacramento, a doppia cupola con pitture ispirate al Vecchio Testamento.
Nella chiesa sono presenti altari dedicati a San Magno, patrono della città, San Pietro, San Rocco Sant’Emidio, S. Antonio Abate. È presente anche una tela dedicata alla Madonna del Rosario del pittore sabino Girolamo Trotta, notevole artista tardo barocco. Nel lunotto del portale centrale è inoltre visibile un affresco che rappresenta la Madonna con il Bambino, mentre nella parte posteriore della chiesa si trova la torre campanaria e di lato il Palazzo Vescovile. Esso sorge sul lato destro della Cattedrale ed è stato costruito nel 1623 su progetto dell’architetto Pietro Berettini, incaricato dal Vescovo Quintavalle che aveva anche commissionato la costruzione della navata sinistra dell’edificio di culto. Il palazzo è caratterizzato da un grande salone vescovile, terminato nel 1632 quando Vescovo di Cittaducale era Pomponio Vetuli. Quest’ultimo volle far affrescare la sala dai pittori Ascanio e Vincenzo Manenti. Ancora oggi è possibile ammirare le pitture che ritraggono le ville e le borgate assegnate alla Diocesi e gli stemmi dei Vescovi che si sono susseguiti nel corso degli anni. All’interno della sala è possibile ammirare anche un antico camino, dove troviamo nella parte superiore lo stemma di Papa Giovanni Paolo II e quello del rione Sant’Antimo.
Palazzo della Comunità di Cittaducale, affiancato dalla Torre Civica, venne restaurato dal Vignola e nel XVI secolo ospitò la duchessa Margherita d’Austria.
Scopri di piùIl sito è articolato su quattro terrazzamenti e rappresenta il più imponente complesso archeologico del II secolo a.C., che rimase in attività fino all’epoca medievale, quando furono costruiti un mulino e la Chiesa di Santa Maria dei Cesoni, ora abbandonata.
Scopri di piùEdificata tra il X e l’XI secolo in stile romanico, è la più piccola e antica delle chiese extraurbane. Il vescovo Pietro Paolo Quintavalle fece porre al centro della chiesa un pietra con l’inserzione “Basilica Sanctae Mariae de Sexto in Umbilico Italiae”, a testimonianza del fatto che sorge al Centro d’Italia.
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